REGIONE; RIGORE MORALE E RISPETTO PER I CITTADINI
La Calabria ha un governo. E già questa (se non fosse che sono trascorsi quasi 300 giorni dalla data delle elezioni) è una notizia positiva, così Giacomo Mancini nella sua newsletter periodica. E quindi auguri di buon lavoro ai nuovi assessori (tra i quali ci sono persone di livello). Ne hanno bisogno, anche perché le stagioni dei professori prestati al governo della cosa pubblica nazionale e regionale non sono delle più incoraggianti. E però noi speriamo che Oliverio e la sua seconda squadra ce la possano fare, visto che il nostro tifo è sempre e comunque per la Calabria. Dopo otto mesi di stallo bisognerà che inizino a lavorare sodo. Primo obbiettivo far dimenticare Rimborsopoli che ha contribuito a insozzare ancora di più l’immagine della regione.Come?Cancellando immediatamente ogni forma di utilizzo del denaro pubblico per fini collegati all’accrescimento del consenso del singolo o dei gruppi.E si badi bene: le eventuali responsabilità penali (tutte ancora da dimostrare in un processo giusto, e non certo con condanne sommarie barbaramente emesse a mezzo stampa) nel caso specifico non c’entrano nulla. C’entra invece la situazione economica difficile che vivono i nostri concittadini che giudicano già eccessivamente alte le indennità che percepiscono i nostri eletti per sopportare che a queste somme ne vengono aggiunte altre a qualsiasi tipo e a qualsiasi scopo erogate.Se ho compreso bene le sue parole, mi sembra che Oliverio si muoverà su questa linea. Il tema riguarda la regione, ma anche le provincie e i comuni più grandi dove, da un po’ di tempo, vengono utilizzati soldi pubblici per pagare fior di stipendioni a persone che non hanno alcun merito particolare se non quello di procacciare preferenze. Sarebbe bene per la Calabria che su questa linea di rigore morale e di rispetto per i cittadini si possa formare un consenso ampio. Anche delle forze di opposizione. Che, purtroppo, in questi mesi non hanno per nulla brillato per chiarezza di intenti. La vicenda del referendum sullo statuto se non fosse comica sarebbe tragica.Prima lo si annuncia con enfasi (senza una preventiva di discussione tra i dirigenti e i militanti di Forza Italia) poi si esibiscono le firme dei consiglieri, poi ci si accorge di non averle e infine mestamente si fa marcia indietro con la coda tra le gambe. Costruire l’alternativa è un percorso pieno di ostacoli. Pensare che lo possa fare chi ha pesanti responsabilità nella sconfitta è velleitario. E si vede.