Regionali; costruiamo la nuova Calabria
Di seguito la trascrizione dell’intervento di Giacomo Mancini di questo pomeriggio al Cinema Italia di Cosenza.
Con questa bella manifestazione iniziamo la nostra sfida vero la conquista del governo della Calabria
Partiamo con la presenza autorevole del portavoce nazionale del PDL, Daniele Capezzone che ringrazio di cuore per essere qui insieme a noi.
Abbiamo fissato un traguardo ambizioso: vincere le elezioni per aprire una nuova stagione e per costruire la nuova Calabria.
Abbiamo il dovere politico e prima ancora quello morale di chiudere finalmente e definitivamente con la Calabria vecchia. Di decretare una rottura profonda con l’immagine negativa che ci è stata cucita addosso. In Italia e nel Mondo. Vogliamo rompere con le clientele, con gli sperperi, con il malgoverno, con gli affari. Vogliamo dire basta allo strapotere della criminalità organizzata, alla mortificazione dei nostri talenti, alla troppa disoccupazione. Diciamo mai più mala sanità. Mai più chiacchiere al posto delle opere.
Insomma per dirla semplice semplice: vogliamo mandare a casa Agazio Loiero.
Per vincere questa sfida. Per simboleggiare la nostra voglia di cambiare. Per rappresentare il volto nuovo della nuova Calabria, abbiamo chiamato il sindaco più amato di Italia e il leader del PDL in Calabria: Giuseppe Scopelliti.
Ho detto “abbiamo chiamato” perché con lui si è verificata la felice sintesi di un candidato scelto da Berlusconi e insieme fortemente invocato dai calabresi. Non sempre è così. Anzi troppo spesso chi è scelto dal vertice non ha il consenso dei cittadini e viceversa.
E invece Scopelliti trova il favore della leadersheep ed il sostegno del popolo. E noi ne siamo orgogliosi.
Il fatto poi che Berlusconi, Fini ed i vertici del PDL nel puzzle fatto di tanti equilibri per le candidature alle regionali abbiano indicato come certa e irrinunciabile la scelta di Formigoni in Lombardia e di Scopelliti in Calabria, tenendo insieme la regione locomotiva d’Europa è quella che fino ad oggi ne è la cenerentola, simboleggia la volontà e la determinazione del Premier di sostenere il nostro percorso di cambiamento.
Il cambiamento lo abbiamo voluto imboccare fin dall’inizio. Anche con questa manifestazione ben organizzata da Fausto Orsomarso al quale vanno i miei complimenti e la mia simpatia per il suo percorso.
Iniziamo da Cosenza. Il sindaco di Reggio inizia da Cosenza. Questo significa che vogliamo mettere in soffitta la vecchia idea della becera contrapposizione tra città. I contrasti e anche gli odii tra campanili appartengono al passato. Le tre Calabria sempre in armi tra loro non troveranno spazio nella nuova stagione. Appartengono alla Calabria vecchia con la quale vogliamo rompere: il passato in bianco e nero.
La nuova stagione è quella della Calabria a colori. Scopelliti ne parla spesso. Dove ogni città, ogni territorio, ogni provincia, cresce contribuendo ad uno sviluppo virtuoso di tutta la regione.
Alcuni commentatori che pensano di saperla lunga, ma che in realtà non vedono al di là del proprio naso, spiegano che Cosenza e la sua provincia esprimeranno il loro consenso al Partito Democratico ed al suo candidato.
Noi pensiamo il contrario. Perché a Cosenza quelli del PD li conoscono bene. E, come dice l’adagio, quando li conosci, li eviti…
E poi Cosenza ha avuto grandi uomini del fare, grandi uomini di governo che hanno realizzato e che hanno lasciato il segno con il loro riformismo concreto.
Ed per questo che Cosenza si potrà riconoscere e si riconoscerà nelle grandi capacità realizzatrici di Giuseppe Scopelliti.
Scopelliti è un uomo del fare. Un sindaco abile e amabile che ha trasformato Reggio Calabria, che prima era considerata da tutti la città dei morti ammazzati, nella grande metropoli dell’amore, sede di realizzazioni innovative come i tapis roulant, avveniristiche come il water front di Zaha Hadid e di eventi prestigiosi.
Ecco perché proprio Cosenza, se lavoreremo con intelligenza, ci regalerà quel consenso che ci condurrà alla vittoria.
Il nostro obbiettivo è vincere le elezioni per costruire una nuova stagione.
E ciò significa avere la consapevolezza che tanto più saremo determinati nella linea del cambiamento, tanto più spingeremo il piede sull’acceleratore della rottura con il passato, quanto più aumenteranno le nostre possibilità di vittoria.
Per questo è importante che ci qualifichiamo come assolutamente alternativi alla stagione di Loiero, ma anche come differenti rispetto a quella di Chiaravalloti.
Di terreno da recuperare ne abbiamo molto.
Pensate: l’altro giorno il premier presentando un provvedimento sulla pubblica amministrazione voluto dal Ministro Brunetta ha fissato come obbiettivo del governo quello di cancellare le tonnellate di carte che rendono difficile e farraginosa la burocrazia, sostituendole con le certificazioni telematiche. Un bella ambizione! Qui in Calabria non siamo arrivati nemmeno alle carte. Se è vero come è, purtroppo, vero che il bilancio della sanità si tramanda per via orale. Tanto che ancora non è stato possibile sapere a quanto ammonta il deficit provocato da Loiero.
E dove non arriva Loiero, a far danni ci pensa Venditti. Ha detto Venditti: perché dio ha creato la Calabria? E noi gli abbiamo risposto dedicandogli la canzone di Masini. Ve la ricordate: Vaffa…
E, però, tra la sfide che dovremo affrontare c’è quella di ricostruire l’immagine della Calabria.
E a chi mi chiede come fare. Io rispondo indicando tre priorità: turismo, turismo, e ancora turismo.
Lunedì prossimo saranno ospiti del sindaco di Reggio Calabria, tutti i sindaci delle capitali del Mediterraneo. Scopelliti li ha portati tutti quanti in Calabria per il vertice di Paesi dell’Unione per il Mediterraneo. Un grande evento che da lustro alla nostra terra.
Noi dobbiamo avere l’ambizione di portare in Calabria i cittadini di quelle città. E per farlo dovremo offrire loro la possibilità di arrivare in Calabria pagando pochi euro per il biglietto aereo. Ogni giorno vedo queste pubblicità sui grandi giornali: dicono che per andare in Portogallo bastano solo dieci euro.
Dobbiamo fare la stessa cosa. Dobbiamo permettere ai calabresi di andare a Lontra, a Parigi, a Madrid, a Lisbona pagando un biglietto di 10 euro. E agli europei di venire in Calabria pagando la stessa cifra.
E una volta che li abbiamo portati qui, i turisti li dobbiamo coccolare, trattare con i guanti bianchi in maniera che l’anno dopo possano ritornare magari insieme ad altri amici. Per questo, la necessità di investire nella formazione alberghiera e più in generale nell’arte dell’ospitalità. Avendo la consapevolezza che noi possiamo offrire quello che altre terre neanche si possono sognare: le sabbie bianche di Le Castella, le scogliere di Tropea, le pinete di Copanello, la maestosità dell’Arcomagno, la storia di Sibari, la cultura di Epizefiri, l’altopiano della Sila, le bellezze del Pollino e poi la delizia dei nostri prodotti enogastronomici.
Insomma caro Peppe, abbiamo tutto quello che ci serve per andare da Berlusconi e dire: chiudi la certosa in Sardegna e vieni qui da noi!
Abbiamo dinanzi a noi sfide impegnative. Per vincerle dovremo avere la capacità di essere riferimento per la Calabria nuova. Di meritare la fiducia di donne e uomini del fare. Di chi la mattina si sveglia presto e si rimbocca le maniche. Di chi impiega i propri capitali ed il proprio tempo in questa terra. Di chi fa sacrifici spinto dalla voglia di emergere di crescere e di affermarsi.
E allo stesso tempo dobbiamo dare voce a chi non ha voce. A chi fino ad oggi è stato trattato come uno al quale si concede un favore, e non un diritto sacrosanto.
Con tutti saremo accoglienti ed ospitali per come tutti voi siete stati con me.
Fatemelo dire a me, che sono l’ultimo arrivato tra questo nuovo e grande popolo.
Vi voglio dire ancora una volta grazie. Per l’affetto con il quale mi avete abbracciato e per il consenso che mi avete regalato. E che mi ha consentito di avere il privilegio alle ultime europee di essere, nonostante fossi l’ultimo arrivato, il candidato più votato in Calabria preceduto solo dal Presidente Berlusconi.
Grazie per questo onore. Grazie per avermi fatto sentire fin da subito parte importante di questa squadra.
Una squadra che insieme a Scopelliti guarda al futuro, vuole coinvolgere le giovani generazioni. E dimostrazione della voglia di puntare su una nuova generazione è che qui sul palco sono io quello con più capelli bianchi!
Diciamo ai ragazzi e alle ragazze di Calabria di essere protagonisti di un nuovo impegno etico. Di lavorare insieme a noi per far affermare i valori morali ed i comportamenti virtuosi che abbiamo imparato dalle condotte di esempi come Luigi Filosa, Giulio Adimari e Raffaele Valensise. Che sono sempre stati e saranno sempre, per tutti noi, riferimento imprescindibile.
E a chi pensando di scoraggiarci ci dice: avete entusiasmo ma sappiate che in Calabria è impossibile governare e farlo bene. Noi rispondiamo citando l’esempio di chi ha onorato al meglio l’alto onore di rappresentare la nostra gente. E penso naturalmente all’esempio di Giuseppe Scopelliti. Ma anche di chi si è cimentato con grande successo con la sfida dell’amministrazione e penso a Wanda Ferro a Catanzaro, a Geppino Caputo a Rossano, a Franco Blaiotta a Castrovillari, a Pasqualina Straface a Corigliano.
E, se mi è consentito, a Giacomo Mancini a Cosenza.
Iniziamo oggi il nostro cammino. Abbiamo idee chiari e programmi da presentare ai calabresi. Stiamo intessendo un’attenta politica delle alleanze. Ma abbiamo sempre l’ambizione che il Popolo della libertà possa conquistare la fiducia della maggioranza dei calabresi.
Anche perché la nostra stella polare sia chiama fare, progettare, costruire realizzare.
E dio solo sa quanto in una terra dove imperano le chiacchiere, ci sia bisogno di fatti.
E quindi dico Avanti Popolo della Libertà di Calabria.
Con Giuseppe Scopelliti. Insieme a tutti quanti noi.
Al lavoro per la Nuova Calabria.
Il Domani della Calabria
Gazzetta del Sud
Il Quotidiano della Calabria