Nave valeni, quella di Amantea si è trasformata in una manifestazione di parte
Di seguito il testo di un’intervista rilasciata da Giacomo Mancini all’AGI
Parteciperà alla manifestazione di Amantea?
Assolutamente no. Trovo più che giusto che dalla Calabria si faccia sentire la voce di un popolo che chiede di vivere in una regione sicura anche dal punto di vista ambientale. E, però, è imperdonabile che da un mese in Italia e all’Estero si sia strumentalmente diffusa l’idea che il mare calabrese sia radioattivo e pieno di scorie, solo per imbastire una polemica contro il governo nazionale. E ad Amantea ho l’impressione che per gridare forte contro il governo, vomiteranno veleni sulla Calabria. Un crimine imperdonabile contro la nostra terra.
Di chi la responsabilità di questa deriva?
Da quando il pentito ha parlato di questo relitto collegandolo ad un traffico internazionale di rifiuti, l’onorevole Loiero ed il suo assessore all’ambiente invece di affrontare con pacatezza e serietà il problema hanno dato polvere ai cannoni della propaganda anti Berlusconi parlando di “bomba tossica” senza che esistesse un solo dato scientifico a conforto. Eppure da Loiero era lecito attendersi più equilibrio.
Perché?
Conosce perfettamente, per averlo sofferto sulla propria pelle, quanto possano essere fallaci e strumentali i racconti dei pentiti. Eppure subito è stato chiaro che quei racconti andavano registrati con molta cautela. Ha parlato dell’affondamento della Cunsky a largo di Cetraro, quando quella nave risulta essere stata demolita nel 1992 nel porto indiano di Alang. E poi…
E poi?
E poi questi fusti propagandati come radioattivi a detta del capo ispettore dei ricercatori del Ispra sembrano contenitori normalissimi in dotazione a tutte le navi e alloggiati sul ponte per contenere oggetti vari e non certamente sostanze tossiche.
Insomma si starebbe risolvendo tutto in una grande bolla di sapone?
Aspettiamo gli esami definitivi ,augurandoci che escludano ogni pericolo. E, però, i danni prodotti da questo allarmismo strumentale sono ingenti e rischiano di avere conseguenze devastanti. Pensiamo al settore turistico e a quello ittico: sono in ginocchio e non sarà facile risollevarli.
Cosa rimprovera a chi ha soffiato sul fuoco delle polemiche?
Chi ha responsabilità istituzionali ha il dovere dell’equilibrio. Il Presidente Pecorella della commissione parlamentare sulle ecomafie è stato anche in questa vicenda impeccabile. E’ invece imperdonabile che il massimo rappresentante istituzionale della Calabria pur di lucrare un vantaggio in termini elettorali per la sua parte, non abbia esitato a distruggere agli occhi del mondo l’immagine della Calabria.
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