Pd, se Bonaccini eserciterà leadership ancorata al socialismo europeo con visione riformista potrà accendere nuova speranza
Stefano Bonaccini ha annunciato la sua candidatura a segretario del Pd – così in una nota Giacomo Mancini già parlamentare socialista e membro della direzione del PD Calabria.
Lo ha fatto nel corso di una iniziativa a Campogalliano, il paese in provincia di Modena dove è nato e dove ha iniziato il suo impegno politico che lo ha portato fino alla presidenza dell’Emilia Romagna che guida per il secondo mandato.
L’ultima volta ha vinto, e non era affatto scontato perché eravamo in pieno delirio salviniano, definendo un chiaro programma riformista, costruendo un’ampia coalizione e tenendo ben lontano i proconsoli romani che si volevano immischiare in scelte e alleanze.
La sfida che oggi inizia è certamente più difficile e complessa. Rilanciare –prosegue Mancini – un partito uscito sconfitto dalle politiche, dilaniato dalle lotte correntizie, incerto sulla linea politica e scollegato con quelli che un tempo si chiamavano soggetti sociali di riferimento, è impresa da far tremare le vene e i polsi.
Se Bonaccini – conclude Mancini – deciderà di affrontarla esercitando una leadership vera ben ancorata al filone del socialismo europeo e quindi con una visione riformista e con una agenda che sappia coniugare radicalità e inclusione e se sceglierà di non farsi stritolare dall’abbraccio di chi a Roma e sui territori hanno inanellato sconfitte e tenuto lontano energie e competenze, conquistando però incarichi e distribuendo prebende, allora per il Pd e per il centrosinistra potrà accendersi una nuova speranza.