Cosenza-Rende; crimine politico perdere 160 milioni di euro
“Perdere 160 milioni di euro stanziati dall’Unione Europea a vantaggio dell’area urbana cosentina rappresenta un crimine politico.
Il fatto poi che insieme a questa mole enorme di risorse venga messa una pietra tombale sull’unico grande progetto comune, per giunta definito nell’ultimo ventennio, tra i municipi dell’area urbana, aumenta le responsabilità.
Né possono valere come giustificazione le critiche e le obiezioni sul tracciato della tranvia: con spirito di leale collaborazione la regione e i comuni interessati avrebbero potuto anzi dovuto venire incontro alle reciproche e legittime visioni colmando le differenziazioni esistenti.
Allocare un finanziamento di 160 milioni a vantaggio di Cosenza e l’area urbana ha necessitato uno sforzo enorme e ha rappresentato un successo senza precedenti. Far cancellare queste risorse senza addirittura prevederne un differente utilizzo non ha davvero scuse.
Ecco perché per il futuro, che è già presente, occorre rilanciare un dialogo nuovo tra Cosenza e Rende che favorisca una visione di insieme e un pensiero lungo per creare una grande comunità con servizi efficienti e di qualità.
Progettare e realizzare il futuro insieme darà a Cosenza e a Rende (che devono arrivare ad essere una città unica) la possibilità di esercitare un peso politico e amministrativo capace di imporsi sullo scacchiere della regione, del mezzogiorno, del mediterraneo.
L’ambizione deve essere quella di diventare capitale di un sud fattivo e attrattivo.
In questo modo i nostri concittadini potranno godere di servizi migliori e più vicini ai bisogni e ai dolori che si levano da un tessuto sociale che presenta notevoli emergenze.Per disegnare le traiettorie future sarà utile trarre insegnamenti e ispirazioni dalla buona amministrazione che a Cosenza come a Rende hanno radici profonde”
Questo intervento è stato pubblicato sulla Gazzetta del Sud oggi in edicola in un articolo a firma di Francesco Mannarino.