UN NUOVO SOCIALISMO
Il sindaco di Milano in una recente intervista al Corriere della Sera tra le altre cose ha affermato: “E’ l’ora del cambiamento, serve un nuovo socialismo”.
Dico subito che nell’argomentare di Beppe Sala ho trovato alcuni passaggi deboli e altri, probabilmente dettati dalla tattica del momento, non del tutto convincenti.
Purtuttavia trovo molto significativo che il sindaco della città più importante del Paese, recuperi il termine socialismo. Lo declini guardano al futuro. E lo leghi e lo colleghi a un’azione volta ad uscire dalla crisi resa più drammatica dalla pandemia.
Del resto il coronavirus ha reso evidenti le criticità nel mondo del lavoro, nella cura della salute delle persone, nel sistema dell’istruzione e della formazione delle nuove generazioni. E lavoro, sanità e istruzione sono sempre stati tra i cavalli di battaglia dell’impegno socialista al governo dei municipi, delle regioni e del Paese.
E anche da qui oggi occorre partire per dare risposte alle sofferenze diffuse tra le persone che popolano le nostre città precipitate a convivere con difficoltà prima sconosciute. La vicinanza ai bisogni nuovi, alle sofferenze silenziose, agli stenti diffusi debbono rappresentare una bussola per l’azione del vasto campo del centrosinistra.
Ad iniziare dal governo delle realtà locali. Ogni battaglia politica ha bisogno di una carica ideale. Al Sindaco di Milano, città che per noi socialisti è sempre statoa un modello dal quale prendere ispirazione, va quantomeno riconosciuto il merito, di aver contribuito ad ritrovarlo nella parola socialismo.