REFERENDUM; PER SI SCHIERAMENTO OMOGENEO. CON PROPOSTA DI GOVERNO PER PAESE E CALABRIA
Siamo al rush finale. Il prossimo 4 dicembre gli italiani saranno chiamati di dire SI o NO alle riforme costituzionali approvate su iniziativa del governo di Matteo Renzi e votate in duplice lettura dal Parlamento – così Giacomo Mancini, già deputato socialista, nel corso di una iniziativa di Liberi Si a Cosenza insieme a massimo Parisi.
Gli italiani potranno dire SI: al superamento del bicameralismo paritario, alla riduzione dei parlamentari; al contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni; alla soppressione del CNEL e alla revisione del titolo V della costituzione. Se invece dovesse prevalere il NO tutto rimarrà come è adesso.
Al contrario di come è stata rappresentata, quindi, la sfida non è tra il Pd (o meglio sarebbe dire la sua maggioranza congressuale) e il resto del mondo – ha proseguito Mancini.
La partita, per la verità, si gioca tra tutti quelli che vogliono che le cose nel nostro Paese finalmente cambino e quanti invece difendono lo status quo.
E quindi in due parole: tra chi vuole conservare e chi vuole innovare.
Noi – ha argomentato Mancini– ci collochiamo convintamente in questa metà del campo.
E lo facciamo pur non avendo votato per il Pd, né tantomeno avendo supportato alle primarie il suo segretario.
Lo facciamo perché siamo coerenti con la nostra storia. Passata e recente.
Chi ha sempre lavorato, nelle proprie responsabilità politiche a amministrative, per favorire il cambiamento, per garantire più diritti e più occasioni di crescita per chi non li possiede, non può che schierarsi a favore del SI.
In questo campo, infatti, c’è spazio per tutti quei riformisti e quei moderati che sono convinti che il nostro Paese per risollevarsi abbia bisogno anche di riforme strutturali che rendano l’Italia più moderna, più competitiva e più giusta.
Storicamente – ha proseguito Mancini– poi la Calabria può vantare una radicata tradizione riformista, tanta parte della quale d’ispirazione socialista. Affinché anche in questa regione prevalga il Si al referendum costituzionale, può essere decisiva la mobilitazione e l’impegno di donne e di uomini che si riconoscono in quel filone.
E allo steso modo in questo campo possono stare anche quanti dal 1994 hanno scelto Forza Italia conquistati dal carisma del suo leader e dalla sua missione di innovazione e di cambiamento.
E la dimostrazione di ciò l’hanno data anche i parlamentari di quel partito che hanno votato tre volte su quattro la riforma in Parlamento.
E il suggello lo ha messo anche Berlusconi che a Bruno Vespa che gli domandava: perché è sul NO; ha risposto : me lo chiedo anche io
Più chiaro di così.
Insomma sul Si c’è uno schieramento omogeneo e riformatore che oggi è impegnato per dare il via libera alle riforme, ma che domani ben potrebbe essere impegnato insieme su una proposta di governo per il Paese. E anche per la Calabria.
Dall’altra parte, invece, c’è un’alleanza variegata che va dall’antipolitica del M5 a Fratelli di Italia, da Brunetta alla Camusso, da Casa Pound all’ANPI.
Sigle e personalità che sono insieme per dire NO non tanto alla riforma ma a Matteo Renzi. Ma che poi dal 5 dicembre si divideranno e offriranno idee inconciliabili tra loro su tutto.
Insomma, Amici, i sondaggi (che ci azzeccano poco negli ultimi tempi) ci dicono che c’e ancora più del 30 per cento degli elettori che deve decidere.
Impegniamoci perché scelgano il Si.
Facciamolo facendoli riflettere sull’oggi, e soprattutto sul domani.
A iniziare da quello dei nostri figli.
L’altro giorno ho domandato al mio primo figlio che ha compiuto dodici anni che idea si era fatta sul referendum.
Mi ha risposto : spero che vinca il Si. Perché con il No le cose rimangono come adesso. E siccome in Italia non vanno troppo bene Meglio cambiare.
Penso –ha concluso Mancini– non abbia tutti i torti.