COSENZA; LA NOSTRA CITTA’ MERITA DI PIU’ E DI MEGLIO
Di seguito i passaggi più significativi dell’intervento di Giacomo Mancini nel corso dell’iniziatica di Largo Vergini “Per Cosenza.Oltre i colori”
INIZIAMO DA DOVE TUTTO E’ INIZIATO
Vi ho invitato qui perché da qui tutto ebbe inizio.
In questi vicoli, in queste strade, in queste piazze c’è la storia di Cosenza. Della nostra comunità, del nostro popolo, della nostra città.
Da qui sono passati aragonesi, svevi, normanni.
Qui hanno vissuto uomini che hanno scritto la storia del mondo.
In questi vicoli si sono incontrati e hanno discusso menti che hanno elaborato il pensiero moderno.
Grazie anche a queste personalità il nome di Cosenza è stato conosciuto in tutto il mondo civilizzato.
In questi luoghi è stata scritta la storia di ognuno di noi.
Chiunque si possa fregiare di essere cosentino trova la sua origine su questi colli.
Qui inizia anche la mia storia. La storia della mia famiglia. In questa piazza viveva il mio bisnonno. In questo edificio nacque mio nonno. Il prossimo anno saranno cento anni.
Qui iniziò le sue battaglie.
Li c’era infatti la sezione socialista. Li la Camera del lavoro. Li il Circolo dei post telegrafonici.
Proprio li ha voluto fermarsi nel suo ultimo viaggio per colle Mussano. Per dare un ultimo sguardo. Un ultimo saluto.
Qui c’è la storia di ognuno. Qui c’è l’orgoglio di tutti.
ASCOLTARE, LA PRIMA RIVOLUZIONE
#WIKICUSE’ IL MEGAFONO DI OGNI COSENTINO
Partiamo dalla nostra storia per risollevare Cosenza.
Dalla crisi economica e dal degrado morale in cui è precipitata.
Vogliamo insieme costruire una nuova stagione. Di ripresa. Di orgoglio. Di ambizioni. Di cambiamento. Per Cosenza.
Il primo cambiamento profondo è nel metodo. Ascoltare è il primo verbo che dobbiamo coniugare.
Un verbo che in questi anni è stato utilizzato poco.
Solo ascoltando le sofferenze, le difficoltà, le preoccupazioni, le frustrazioni di ogni cittadino si può andare incontro alle loro esigenze. Solo così si possono dare dare risposte alle loro ansie e alle loro speranze.
E quindi basta con il destino della città deciso dentro uno studio professionale. Mai più sovrapposizioni tra collaboratori di uno studio con gli apici della burocrazia municipale.
Questo è il presente che diventerà passato.
Con noi il futuro vedrà ogni persona protagonista delle scelte che riguardano Cosenza.
Ad ogni cosentino che si vorrà unire a noi chiederemo: cosa faresti se fossi seduto sulla poltrona di Sindaco? Vogliamo sollecitare cento idee per Cosenza. Pensiamo ad un grande contenitore. Lo possiamo chiamare WikiCusè.
#WikiCusè sarà il megafono di ogni cosentino.
#WikiCusè conterrà le idee di tutti i cosentini. Oltre i colori della politica.
E quindi invitiamo tutti a partecipare. Per il bene di Cosenza,
L’UMILTA’ DI CHIEDERE SCUSA
E siccome partiamo dalle persone. Oltre i colori. Sento il dover fare una cosa.
Da persona umile che si confronta con tanti amici.
Vedete a 40 anni ho avuto il privilegio di essere stato già chiamato a responsabilità importanti. Ho fatto il deputato a Roma. Ho fatto l’assessore regionale a Catanzaro.
Penso di aver svolto con dignità e con onesta le funzioni di rappresentanza e di governo alle quali sono stato chiamato.
E, però, sbaglierei se adesso davanti alla mia comunità indulgessi in un auto celebrazione che non è nelle mie corde.
Preferisco essere anche oggi quello che sono sempre: una persona semplice con i piedi ben piantati per terra.
E voglio fare una cosa che di solito i politici non fanno mai: chiedere scusa.
E quindi: vi chiedo scusa. Scusatemi amiche e amici per gli errori che ho commesso.
Ne ho commessi tanti.
E per quanto possano essere di molto inferiori ai risultati ottenuti, ne sono molto dispiaciuto.
La colpa maggiore che mi porto dentro è quella di aver frapposto al dialogo diretto tra noi chi non meritava la vostra fiducia e la mia fiducia.
Perdonatemi. Anche per questo. Se potete.
Non accadrà più.
Non delegherò più ad altri quello che devo fare io.
ETICA E MORALITA’ PER LA NOSTRA CITTA’
E visto che per quanto mi riguarda ci sarà sempre un rapporto diretto tra noi, voglio iniziare questo viaggio per i quartieri di Cosenza prendendo un impegno solenne.
Dalla mia bocca non uscirà mai un insulto nei confronti di chi non la pensa come noi.
E anche se dovesse continuare da parte del Palazzo questa canea contro di me rispetterò questo impegno.
Nei prossimi mesi noi tutti discuteremo insieme di Cosenza. Della nostra città. Del suo futuro. Ci concentreremo solo sulle proposte per risollevare la nostra città. E se qualcuno dalla parte del Palazzo continuerà a rispondere eludendo il merito delle nostre proposte, ma solo offendendo le nostre persone, prometto che noi non risponderemo.
E vi prego: se non dovessi mantenere questo impegno voltatemi le spalle. Non seguiteci.
Per risollevare Cosenza dobbiamo iniziare dalle fondamenta, imponendo un nuovo stile, una nuova etica, una nuova moralità alle quali si devono ispirare tutti coloro i quali rappresentano la città.
IL COMUNE DIVENTI PALAZZO DI VETRO
Un uomo retto è quello che rispetta la parola data. Un buon amministratore è quello che rispetta gli impegni presi con i cittadini.
Vedete cinque anni fa è stato presentato un programma. Ha convinto la maggioranza dei cosentini. Ha convinto anche me. A conclusione di questi cinque anni sono stati mantenuti gli impegni?
Occorre un solo esempio: quello sul quale poggiava tutto il programma. Ricordate le tre Porte per Cosenza evocate con tanto di rendering?
Ai cosentini furono promesse la realizzazione di una porta commerciale, di una culturale e di una dell’expo. Che fine hanno fatto le tre porte? Di quella Commerciale sappiamo: è stata sostituita con la tendopoli dei Rom. Della seconda, quella della cultura e della creatività, da realizzare nel centro storico, abbiamo visto soltanto i crolli dei palazzi e lo spegnimento delle luci delle attività che qui erano ubicate. La terza porta, invece, sarebbe dovuta essere quella dell’Expo e dello sport con interventi su viale Magna Grecia. E oggi lì, anche lì, c’è solo abbandono e degrado.
Questo è il modello che noi vogliamo cancellare. Basta impegni disattesi. Basta promesse tradite. Gli impegni con gli elettori si rispettano sempre.
Anche quando si promette solennemente che ci si candida per un solo mandato.
E occorre che le promesse, siano accompagnate fissando le modalità e i tempi attraverso i quali le parole del programma diventano opere e servizi.
Facendo in modo che ogni cittadino anche accendendo il proprio computer possa controllare cosa fanno gli amministratori. Come occupino il loro tempo. A chi e come affidano i lavori, gli incarichi.
Se i cittadini pretendono trasparenza. Trasparente deve essere ogni azione.
Questa deve essere la rivoluzione. Il cambiamento profondo che noi vogliamo imprimere a Cosenza.
LE NUOVE AMBIZIONI PER IL RILANCIO
Cosenza è una città in crisi. Lo dicono le facce dei cosentini. Lo confermano tutti gli indicatori. Anche il più autorevole quotidiano nazionale l’altro giorno pubblicava una classifica nella quale la nostra città è ultima in Italia per la capacità di attrarre investimenti. Da questa situazione ne possiamo uscire soltanto diventando una città attrattiva, accessibile, sostenibile, inclusiva.
Il nostro obiettivo è far tornare Cosenza ad essere desiderabile per le persone e le imprese con un’offerta di servizi di livello europeo,. E quindi iniziamo ad investire in innovazione. Nel benessere delle persone. Nella loro sicurezza. Nella messa in sicurezza del territorio. Nella tutela del patrimonio storico-culturale.
E poi superiamo l’attuale marginalizzazione connettendo la città e l’area urbana al suo interno e all’esterno alle reti lunghe economiche, colmando l’insufficienza dei collegamenti infrastrutturali.
Basta con questo stucchevole dibattito sulla tranvia. Ci sono le risorse. Le procedure sono a buon punto. Realizziamo l’opera in tempi europei. E iniziamo a pensare a come realizzare un eliporto che colleghi attraverso i nostri cieli Cosenza con Catanzaro, con Reggio, con Napoli e con Bari.
Il perno centrale di questo nuovo e ambizioso disegno per Cosenza è il centro storico, che è il cuore della nostra comunità e che può e deve diventare il vero motore del rilancio della città e dell’intera area urbana.
Va messo in sicurezza. E per farlo va ricercata una sinergia con le imprese di costruzioni locali (che rappresentano un settore trainante ma ora in crisi).
E poi una nuova collaborazione con il giacimento di saperi rappresentato dall’Università, dai giovani laureati in discipline tecnico-scientifiche, dagli istituti di ricerca che potranno dare il loro contributo (anche aprendo loro sedi) alle sfide e alle opportunità che quella parte della città offre in maniera correlata al comparto dell’ edilizia, alla produzione ed all’utilizzo di nuovi materiali.
E qui nasce la saldatura con un’altra sfida fondamentale: l’inclusione sociale. Il disagio della popolazione giovanile è un dato allarmante. La svolta la può dare una decisa accelerazione verso i processi di Social Innovation che creano nuova occupazione e nuovi posti di lavoro.
La nuova vision per Cosenza parte dalle fondamenta per poi arrivare ad offrire una qualificata offerta culturale di livello europeo accompagnata da un moderno piano di marketing territoriale.
Cosenza dovrà essere poi una città che offra ai suoi cittadini e non solo a loro una sanità migliore. Ecco perché l’impegno preso dal presidente della giunta regionale rappresenta una buona notizia alla quale a tutti i livelli va dato seguito.
C’è molto da fare e molto tempo da recuperare.
APERTI AL CONFRONTO CON TUTTI.
TRANNE CHE CON LE COSCHE
Questo lavoro lo vogliamo mettere in campo con le migliori energie di Cosenza.
Oltre i colori. Praticando sempre la parità di genere. La proporzione che vorrei che applicassimo su ognuna delle scelte che dovremo prendere è 50% donne, 50% uomini con 100% capaci. Confrontandoci con tutti. Proseguendo nel nostro viaggio nei quartieri, dialogando con i comitati, le associazioni, i gruppo di ascolto, gli ordini professionali, le organizzazioni sindacali e anche quelle datoriali.
E naturalmente sarà importante il confronto con i partiti.
Nelle scorse settimane abbiamo registrato una serie di autorevoli convergenze sul percorso che ci siamo dati per risollevare Cosenza. La presenza qui questa sera di personalità che appartengono a forze politiche radicate e rappresentative è elemento molto importante che naturalmente non mi sfugge e che voglio sottolineare per come merita. Ne sono lusingato. Ringrazio tutti. Uno ad uno.
A tutti dico lavoriamo insieme. Per Cosenza. Abbattiamo gli steccati. Andiamo oltre i colori. Facciamo di Cosenza un grande laboratorio. Diamo vita a una grande alleanza per risollevare la città. Ad una grande squadra in grado di far nascere un governo plurale e corale.
Siamo aperti al confronto con tutti. Con gruppi e con singoli. Solo con un soggetto non ci sediamo: le cosche.
Con noi le cosche non entrano al Comune. E se noi entrando al Comune, le dovessimo trovare già dentro, le butteremo fuori a forza di calci nel sedere.
COSENZA MERITA DI PIU’
Da qui è passata la nostra storia. Qui c’è l’orgoglio di ognuno. Che è stata una storia nella quel il nostro popolo ha sempre coltivato ambizioni. Dobbiamo continuare a farlo.
Non dobbiamo accontentarci.
Qualcuno dice: ma adesso abbiamo qualche marciapiede aggiustato con la pista ciclabile verde e abbiamo le luminarie e i cerchi sopra le nostre teste. Qualcun altro dice: per Cosenza può bastare.
Noi invece pensiamo che Cosenza merita molto di più. E molto di meglio.
Anche perché noi abbiamo nella testa e nel cuore un’altra prospettiva. Sono le persone. Vogliamo prenderci cura di chi occupa lo spazio tra il marciapiedi e i cerchi. Li in quello spazio ci sono i cosentini. Le donne, gli uomini, i bambini, gli anziani di Cosenza. Nei confronti dei quali noi avremo quel l’attenzione che è mancata in questi anni. Dedicheremo la stessa attenzione a tutti i quartieri, a tutte le frazioni, a tutti i rioni. Alle zone centrali come alle zone periferiche. Ad iniziare da coloro che sono più in difficoltà.
E qui in questi vicoli. Mi capita di ascoltare la mamma che chiede maggiore assistenza per il proprio figlio disabile. Il marito che vive con frustrazione il proprio stato di disoccupazione. Il giovane laureato che giudica con disgusto l’incarico pubblico dato a chi ne sa meno di lui. Il piccolo imprenditore affamato dai ritardi dei pagamenti del comune.
A tutti dico: noi saremo al vostro fianco.
E questa la nostra ambizione.
PORTIAMO IN ALTO IL NOME DI COSENZA
Quest’estate ci ha lasciato all’improvviso un eroe popolare. Che pur non essendolo di nascita, cosentino lo è diventato. Non è passato giorno in cui non ha dimostrato attaccamento a Cosenza, ai nostri colori, alle nostre bandiere.
Tanti conservano qualche aneddoto su di lui. Molti ricordano il suo gol a Pescara nello spareggio con la Salernitana. Te lo ricordi Marulla.
C’è un altro ricordo di lui. Meno dolce, ma altrettanto significativo. A Padova. Nel momento della sconfitta. Della delusione. E’ stato l’unico a non arrendersi. A lottare fino alla fine. E anche dopo il fischio finale, lo ricordo con il pallone in mano e con la voglia di lottare. Sapeva bene Marulla che Cosenza non poteva accettare la retrocessione.
E nonostante sapesse che intorno a lui c’erano tanti che pensavano che scendere di categoria, ridurre le proprie ambizioni, era l’unica cosa da fare per la squadra e per la città, lui credeva esattamente il contrario. Retrocedere non gli andava bene. Voleva lottare per ritornare in alto. Per portare in alto i nostri colori.
Ecco amici e amiche lottiamo con lo stesso spirito per risollevare Cosenza.
Non pensiamo che non si possa chiedere di più e di meglio di quanto abbiamo oggi.
Non arrendiamoci alla crisi economica e al degrado.
Ma lottiamo per Cosenza. Per la nostra città. Per un futuro migliore.
Per portare in alto il nome di Cosenza.
Insieme. Oltre i colori.